Il termine “atti osceni”, talvolta abusato, contiene un significato mutevole, variabile nel tempo in quanto condizionato dalla percezione che la società ha del buon costume e del senso del pudore. Ciò significa anche che comportamenti un tempo ritenuti illeciti oggi possono non esserlo.
Per giurisprudenza, infatti, è atto osceno qualsiasi manifestazione di concupiscenza e sensualità, compiuta su altri o su se stesso, che offende così intensamente il sentimento della morale sessuale e il pudore da destare, in chi possa assistervi, disgusto e repulsione.
Ma quali sono i requisiti per ottenere il rimborso delle spese legali?
Trattasi, ad avviso di chi scrive, di una fattispecie tra le più complesse nella loro qualificazione, in quanto il legislatore ha consentito che il limite sottile tra ciò che è lecito e ciò che non lo è debba interpretarsi caso per caso secondo la vigente coscienza etica della comunità.
Gli atti osceni sono espressamente previsti all’art. 527 del codice penale e sono stati depenalizzati nel 2016 nella loro forma “semplice”. Ad oggi, infatti, compiere atti osceni non configura un’ipotesi di reato bensì un mero illecito amministrativo, al quale la legge attribuisce la sanzione pecuniaria da € 5.000 a € 30.000.
Se, però, gli atti osceni sono compiuti dolosamente all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se ne deriva il pericolo che questi vi assistano, allora si configurerà il reato, per il quale è prevista la pena della reclusione da 4 mesi a 4 anni e 6 mesi.
In tal caso il reato verrà perseguito d’ufficio qualora denunciato o in altro modo pervenuto a conoscenza delle Autorità, senza che vi sia necessità di sporgere querela.
Due esempi pratici
Da quanto sopra esposto è chiaro che la condotta di chi urina in un giardino pubblico del centro storico non configura più reato a seguito della depenalizzazione, sempre che ciò non avvenga nelle immediate vicinanze di una scuola.
Dello stesso senso la consumazione di un rapporto sessuale in macchina è punito con la semplice sanzione amministrativa. Verrebbe invece irrogata la reclusione se la macchina fosse parcheggiata nelle adiacenze di un parco giochi.
A presto
MN
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