Il verbale di identificazione è un atto redatto dall’Autorità Giudiziaria attraverso il quale si registrano le operazioni di verifica dell’identità fisica e anagrafica dell’indagato. Tale operazione serve dunque per verificare se si tratta del soggetto al quale l’inquirente attribuisce il reato.
E’ importante sapere che sulla propria identità personale occorre sempre rispondere secondo verità. Il pubblico ministero o la polizia giudiziaria che procedono all’identificazione invitano a dichiarare le proprie generalità e ammoniscono l’indagato circa le conseguenze cui si espone chi si rifiuta di dare le proprie generalità o fornisce false informazioni. E’ infatti prevista una sanzione penale.
Il più delle volte, quando l’indagato è chiamato per l’identificazione presso qualche ufficio di Polizia, è la prima volta in cui viene a conoscenza di essere sottoposto ad un procedimento penale a proprio carico. Ecco perché l’Autorità che compie l’identificazione e redige il relativo verbale dovrà fornire all’indagato numerose informazioni, tra cui il diritto di nominare un difensore di fiducia e che in sua mancanza verrà nominato un difensore d’ufficio, nonché le informazioni relative al gratuito patrocinio.
Il verbale di identificazione, infine, indica gli estremi del procedimento penale. Pertanto permette all’indagato una maggior garanzia di difesa, potendo conoscere la Procura della Repubblica presso la quale pende il procedimento a proprio carico, il titolo di reato, il p.m. titolare e il numero di procedimento, così permettendo eventualmente al proprio difensore di accedere al fascicolo d’indagine, compiere attività investigativa e programmare la strategia difensiva.
A presto
MN
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